LA PROCESSIONARIA: ATTENZIONE ALLA SUA PERICOLOSITA’
La processionaria del pino è un insetto dell’ordine dei lepidotteri appartenente alla famiglia Notodontidae.
Esso prende il suo nome dalla caratteristica abitudine di muoversi sul terreno in fila, formando una sorta di “processione”.
E’ uno degli insetti più distruttivi per le foreste, ed è molto pericoloso per esseri umani e animali, a causa delle sue spire molto irritanti e velenose.
CICLO BIOLOGICO
La processionaria è attiva solo durante i periodi freddi, perchè trascorre l’estate come bozzolo seppelito sotto terra.
Le falene emergono dal suolo nel mese di agosto e trascorso qualche giorno iniziano la ricerca di piante adatte per deporre le uova.
Ogni femmina produce una “palla” contenente le uova che vengono fissate ad un ago dell’albero. Questa “palla” può contenere fino a 300 uova, dalla quale dopo 4 settimane nascono le larve.
Nonostante la ridotta dimensione, le larve sono dotate di forti mandibole in grado di mangiare i duri aghi già subito dopo la nascita.
In poco tempo, spogliato completamente un ramo, si muovono in fila alla ricerca di nuovo nutrimento.
I bruchi verso ottobre formano un nido sericeo dove affronteranno l’inverno .
L’attività riprende in primavera e le processionarie, verso la fine di maggio, si dirigono in un luogo adatto per tessere il bozzolo.
Trovatolo, si interrano ad una profondità variabile di circa 15 cm. Lo stato di crisalide ha durata di circa un mese.
L’insetto, raggiunta la maturità e avvenuta la metamorfosi, esce dal bozzolo durante il mese di luglio.
L’adulto è una falena, di colore grigio con delle striature marroni.
La loro vita è molto breve: non più di 2 giorni.
Le femmine sono le prime a recarsi sugli alberi ad alto fusto, dove vengono in seguito fecondate dal maschio.
Il lepidottero vola alla ricerca della pianta più adatta per la deposizione delle uova e il ciclo ricomincia.
PERICOLOSITA’ DELLA PROCESSIONARIA
Effetti sull’uomo
I peli urticanti della processionaria si separano dalla larva che li porta sul dorso, in caso di contatto o sotto l’azione del vento. Data la struttura, questi peli si attaccano molto facilmente ai tessuti, provocando una reazione urticante data dal rilascio di istamina. Chi avesse ripetuti contatti con la processionaria presenta reazioni che peggiorano con ogni nuovo contatto. In casi gravi può verificarsi uno shock anafilattico, con pericolo mortale.
Effetti sugli animali
La processionaria è molto pericolosa in particolare per i cavalli e i cani, i quali, brucando l’erba o annusando il terreno, possono inavvertitamente ingerire i peli urticanti dell’insetto.
I sintomi che un cane presenta sono spesso gravi.
Il primo è l’improvvisa e intensa salivazione. Si intuisce la gravità della situazione in quanto, con il passare dei minuti, la lingua subisce un ingrossamento spaventoso, tale da soffocare l’animale.
Altri sintomi rilevanti sono: la perdita di vivacità del soggetto, febbre, rifiuto del cibo, vomito e diarrea e quest’ultima può essere anche emorragica.
E’ fondamentale allontanare la sostanza irritante dal cavo orale e avere con sé una soluzione una soluzione di acqua e bicarbonato da utilizzare come lavaggio della bocca.
Portare subito il cane da un veterinario. La tempistica in questi casi è di vitale importanza per salvare il vostro animale.
E’ fondamentale, nel caso in cui venga avvistata la processionaria, rivolgersi ad una ditta esperta in disinfestazioni come la LOMBARDA DISINFESTAZIONI E SANIFICAZIONI SRL.
Da anni effettuiamo questi tipi di interventi, mirati all’eliminazione dell’infestante direttamente dai nidi in modo che il problema venga debellato dalle origini.
Non esitate a contattarci per un preventivo gratuito.
Proteggete i vostri bambini e animali da questo pericolosissimo insetto!!!!!
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ALLARME VIRUS ZIKA IN ITALIA
ECCO PERCHE’ E’ FONDAMENTALE PREVENIRE
Il virus è già arrivato anche in Italia, tramite dei turisti tornati da un viaggio; le zanzare portatrici possono arrivare anche tramite navigazione e/o aerei e raggiungerci.
COME SI PREVIENE:
Non essendoci cura o vaccino, il modo migliore per arginare la diffusione del virus è ridurre le possibilità di contagio, tenendo soprattutto sotto controllo le popolazioni di zanzare. Nei paesi in cui il virus è molto diffuso le autorità sanitarie consigliano di eliminare i ristagni d’acqua, dove le zanzare possono deporre le loro uova, non accumulare rifiuti in casa e utilizzare zanzariere per tenere gli insetti alla larga. Chi ha sintomi che possono indicare un’infezione da Zika dovrebbe segnalarlo al proprio medico, in modo da essere isolato un minimo e ridurre la possibilità di essere morso da un’altra zanzara, che potrebbe poi contagiare altre persone.
Data l’alta probabilità che la zanzara, e quindi il virus Zika (ad es. attraverso navi, aerei ecc..), raggiunga l’Italia, è fondamentale che venga fatta un’ottima prevenzione a partire dai mesi di marzo- aprile con l’utilizzo di prodotti idonei ad eliminare le uova (intervento antilarvale) che in quei mesi vengono depositate dalle zanzare e poi procedere con intervenenti distanziati nel tempo per eliminare o ridurre al minimo l’infestazione.
Per questo motivo, la Solution Disinfestazioni e Sanificazioni srl raccomanda a tutti di non perdere altro tempo e di provvedere subito ad eliminare il rischio di contrarre il virus.
Noi effettuiamo da anni interventi di disinfestazioni zanzare utilizzando le migliori tecniche e i prodotti più idonei per consentire ai nostri clienti di godersi l’estate nel modo migliore: senza zanzare!!!
COS’E’:
Lo Zika fa parte della famiglia di virus in cui è compreso anche il virus della febbre gialla e quello che causa la dengue. Quando infetta l’organismo, lo Zika si lega alle membrane cellulari e vi fa penetrare il suo DNA in modo da colonizzare le cellule e replicarsi più rapidamente. Come avviene con molti altri virus, l’organismo innesca una serie di reazioni immunitarie – a partire proprio dalla febbre – per fermare l’infezione e arginare la moltiplicazione del virus.
E’ pericolosissimo per le donne in gravidanza in quanto può portare a malformazioni nel feto.
DA DOVE ARRIVA IL VIRUS ZIKA:
Lo Zika (ZIKV) fu isolato per la prima volta nel 1947 in Uganda da un macaco nella foresta di Zika (“zika” in lingua luganda significa “coperto di vegetazione”), ma solo nel 1952 fu descritto come un virus diverso da quello che causa la febbre gialla.
Nell’aprile del 2015 è iniziata un’epidemia da Zika in Brasile che ha portato a migliaia di nuovi casi nel sud e centro America, con la segnalazione da parte delle autorità brasiliane di almeno 3.500 casi di microcefalia nei bambini appena nati tra ottobre e le prime settimane di gennaio di quest’anno.
COME SI TRASMETTE:
La trasmissione del virus Zika avviene con la puntura di zanzare appartenenti al genere Aedes e Tigre, gli insetti che trasmettono la dengue e altri tipi di malattie tipiche delle aree tropicali e sub-tropicali, dove le zanzare spesso abbondano. In pratica una zanzara morde una persona infetta e quando ne morde un’altra le inietta il virus. I sintomi della malattia si manifestano dopo un periodo di incubazione che a seconda dei casi varia tra i 3 e i 12 giorni.
CHE SINTOMI DA’ IL VIRUS ZIKA:
Lo Zika di solito causa febbre non molto alta, eruzioni cutanee (puntini rossi sul corpo), dolori a muscoli e articolazioni, mal di testa e talvolta congiuntivite. I sintomi durano un paio di giorni o al massimo una settimana ed è molto raro che sia richiesto un ricovero in ospedale, salvo non ci siano particolari complicazioni. Non tutti manifestano sintomi.
Microcefalia:
La microcefalia è una malformazione che porta a uno sviluppo più contenuto del cranio rispetto al normale, con deficit di crescita che interessano anche il cervello. Ci sono diversi gradi di gravità della malattia e talvolta può essere letale, nei casi in cui il cervello è talmente sottosviluppato da non potere gestire le funzioni vitali efficacemente. Si ritiene che la principale causa della microcefalia siano condizioni congenite, ma negli ultimi decenni diversi studi hanno evidenziato come altri agenti esterni possano condizionare lo sviluppo di questa malformazione. Tra le cause sono indicati l’abuso di sostanze stupefacenti durante la gravidanza e l’infezione da alcuni virus, come quello che causa la rosolia. Nel 2014 in Brasile ci sono stati 150 casi di microcefalia, l’anno seguente sono stati più di 3.500. Tra i principali sospettati c’è il virus Zika: alcuni bambini morti a causa della microcefalia sono risultati infetti, ma per ora non ci sono prove scientifiche consistenti e definitive circa un legame tra questo virus e la microcefalia.
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